Corbella armi per teatro - la storia

La storia

Per ricostruire questa storia andiamo indietro di sei generazioni, a Carlantonio Giovanni Corbella, contadino, residente a Lomazzo e padre di Angelo Corbella. Da questo primo Angelo, nome che ricorrerà in famiglia, inizia il nostro racconto.

Sono gli anni appena successivi all’Unità d’Italia. Da Lomazzo Angelo si trasferisce a Milano, dove lavora come custode al Teatro alla Scala e vive lì, al suo interno, con la moglie Serafina Saibene e i tre figli Orsola, Achille e Napoleone.

Milano, Piazza della Scala

Milano, Piazza della Scala con il Teatro, 1872-1890. Civico Archivio Fotografico, Milano

Ci chiediamo cosa abbiano provato Achille e Napoleone, allora ragazzini, a vivere in una città moderna come Milano, una città tra le più industriose e intraprendenti, caratterizzata da una popolazione in grande fermento imprenditoriale e culturale. E soprattutto ad abitare all’interno del più famoso teatro del mondo!

La risposta è nella storia successiva: a quei ragazzi Achille e Napoleone si deve infatti la fondazione nel 1865 di una ditta che per quasi cento anni sarà fabbricante di gioielleria per teatro e, fino all’inizio del XXI secolo, di bijoux.

La carta intestata della Ditta Corbella dei primi anni del Novecento riporta orgogliosamente la dicitura PRIMA FABBRICA ITALIANA DI GIOIELLI ED ARMI PER TEATRO – CASA FONDATA NEL 1865

Corbella - gioelli ed armi per teatro - carta intestataLa Milano operosa dell’Unità d’Italia, delle Esposizioni Nazionali e Internazionali, degli anni tra le due guerre mondiali e del boom economico degli anni sessanta del Novecento ha visto agire i titolari sempre da protagonisti, prima nel settore teatrale, con forniture specifiche ai grandi interpreti della lirica, da Margherita Carosio a Renata Tebaldi, poi nel settore dei grandi produttori italiani di bigiotteria, fino ai cambiamenti delle produzioni dovuti alla globalizzazione del XXI secolo.

Ma andiamo per ordine! E con attenzione perché in famiglia si alternano sempre gli stessi nomi: Angelo e Achille…

I figli di Angelo, i fratelli Achille e Napoleone, dopo avere iniziato insieme nel 1865, separarono le attività nel 1884. La sede del primo era proprio a due passi dalla Scala, in via San Paolo, quella del secondo poco distante, in via Monforte. Non sappiamo perché e quando le attività dovettero ricongiungersi, in quanto ritroviamo in Archivio documenti appartenenti a entrambi.

Trofeo di armi per teatro

Trofeo di armi per teatro, fotografia da lastra in vetro su supporto di cartone. Timbro: stemma, Napoleone Corbella, 17 via Monforte 17, Milano. Post 1884. Archivio Corbella

I Corbella iniziarono con la produzione di armi, gioielli di scena e accessori, imponendosi tra i fornitori ufficiali del Teatro alla Scala (già nel 1873) e firmando poi contratti con i più importanti teatri del mondo, dalla Fenice di Venezia al Costanzi di Roma al Colòn di Buenos Aires.

Achille nella propria pubblicità si presentava sobriamente, ma un ritaglio di giornale sfuggito alla distruzione degli anni ci testimonia la sua fama presso i teatri nazionali e internazionali tanto che veniva definito “l’imperatore dei gioielli teatrali” con “fama mondiale”.

Achille Francesco Corbella

Già da questo periodo la produzione si era rivolta anche a soddisfare richieste di istituzioni o nobili committenti privati per eventi e feste particolari, feste in maschera, feste da ballo e rievocazioni storiche. I Corbella non furono mai meri esecutori, ma seppero sempre interpretare con grande competenza: nei contratti si legge “si rifà alle intelligentie di Corbella”.

Dopo la morte improvvisa di Achille il giorno di Capodanno 1909, la ditta prese temporaneamente la denominazione di Eredi Corbella e l’attività fu proseguita dal figlio Angelo Luigi, definito un lavoratore amante del bel mondo.

Angelo Luigi, Dina e il piccolo Achille

Angelo Luigi, Dina e il piccolo Achille a Mandello del Lario nel 1924. Archivio Corbella

Angelo amava partecipare alle feste mascherate, ai palii e alle rievocazioni in costume, ma soprattutto amava La Scala: ebbe contratti con il Teatro per tutti gli anni della sua attività e divenne la persona che garantiva qualità e celerità di produzione al grande Caramba (costumista e direttore artistico).

Si sono conservate alcune bozze dei contratti tra la Ditta Corbella e il Teatro Alla Scala: le informazioni sono lacunose, ma quello che sappiamo è che i contratti avevano durata pluriennale e che la Ditta Corbella aveva a disposizione solo quindici giorni per l’esecuzione e la fornitura “a titolo di semplice nolo alla Impresa del teatro alla Scala la gioielleria come d’uso per tutto il personale artistico (escluse le prime parti)”.

Questi dati ci permettono di capire la differenza di manifattura tra gli accessori che venivano ordinati direttamente dal Teatro e quelli più importanti che i grandi protagonisti commissionavano di persona e venivano eseguiti su misura.

Dietro la fabbricazione dell’oggetto c’erano studi approfonditi e ricerche storiche e filologiche perché l’oggetto fosse attinente al periodo cui si riferiva l’opera. Con piccole variazioni il pezzo poteva essere ad esempio egizio o assiro e l’abilità della ditta era anche quella di saper utilizzare il medesimo stampo, ottimizzando i costi di produzione pur diversificando i prodotti.

Corbella gioielli di scena - Foto anni trenta

Foto d’epoca, anni trenta del Novecento, gioielli di scena dal Catalogo Eredi Corbella. Archivio Corbella

Corbella armi per teatro. Placche pendenti per i costumi dell’Aida.

Placche pendenti per i costumi dell’Aida con scene della battaglia di Qadesh ispirate a affigurazioni del tempio egizio di Abu Simbel.
Ottone stampato a bassorilievo e rifinito a mano con conseguente differenziazione dei dettagli, dorato e colorato a freddo, prima metà del Novecento. Archivio Corbella

Angelo Luigi è sicuramente l’espressione di uno spirito imprenditoriale vivo nella Milano di chi sapeva lavorare, guadagnare, spendere e divertirsi, presente nella società ambrosiana e partecipe alla progressiva industrializzazione. Viaggiava per l’Europa, gli impegni lavorativi lo portavano spesso in Germania e Spagna dove aveva contatti con fornitori e clienti.

Anche Angelo morì improvvisamente e nel 1938, la ditta fu portata avanti dalla moglie Dina, che continuò ad avere rapporti con i cantanti fino agli anni sessanta del Novecento, e dal figlio Achille detto Nene.

Nene aveva una personalità molto diversa da suo padre, uomo non mondano ma di grande competenza tecnica e soprattutto grandissimo innovatore che portò un ammodernamento totale ai processi produttivi e alla commercializzazione dei prodotti.

Nel 1938 all’età di 24 anni rinunciò a concludere gli studi universitari di chimica e denunciò alla Camera di Commercio di Milano l’esercizio di una ditta individuale denominata CORBELLA ANGELO oggetto d’esercizio “forniture attrezzeria, gioielli ed armi per teatro, minuterie metalliche” con 10 operai. Solo nel 1947, dopo la guerra, Achille cambiò la denominazione della ditta in CORBELLA ACHILLE oggetto d’esercizio “forniture teatrali, bigiotteria”, facendosi vanto delle bellissime macchine automatiche all’avanguardia acquistate per la produzione che non mostrava però volentieri a clienti e fornitori temendo il plagio. Il lavoro produttivo della ditta veniva diretto da un capofabbrica alle cui direttive rispondevano 20 operai occupati ai bilancieri, alle trance e a tutti i processi di saldatura e di rifinitura. Sono i decenni della produzione in grandi numeri che durerà fino agli anni settanta, quando prese il via un cambiamento radicale nella produzione.

I dati di archivio testimoniano che la Ditta Corbella è stata fornitore ufficiale diretto della Scala fino al 1951. La memoria familiare ricorda che i tempi di pagamento “troppo lunghi” del teatro erano stati giudicati non più accettabili. Orgoglio di Achille rimase comunque la partecipazione alla ricostruzione del Teatro alla Scala con la fornitura delle luccicanti gocce in metallo dorato che ancora oggi vediamo nei velluti dei palchi e delle catene e dei medaglioni argentati che le maschere portavano al collo.

Catena in alpacca intrecciata

Catena in alpacca intrecciata con medaglione raffigurante il Teatro alla Scala Ente Autonomo realizzata per le maschere in occasione della riapertura del teatro nel 1946. Calco in gesso e controstampo in piombo. Archivio Corbella

Corbella gioielli di scena. Cofanetto portagioie in metallo argentato

Cofanetto portagioie in metallo argentato con castoni per l’inserimento di strass e paste di vetro (non ultimato) e oggettistica di produzione negli anni cinquanta del Novecento. Archivio Corbella

La produzione di armi e gioielli di scena fu così sostituita dalla creazione di catene, minuteria e bigiotteria.

La ditta iniziò a seguire le mode del periodo e si specializzò anche in bijoux souvenir e perfino in arredi sacri, dalle ampolle alle corone alle aureole ai reliquiari.

I rapporti con i grandi interpreti dell’opera non si interruppero tuttavia completamente poiché Dina si era ritagliata un suo spazio dove li accoglieva, ascoltava le loro esigenze e provvedeva a far eseguire i loro desiderata che venivano poi venduti o noleggiati.

Negli anni sessanta i contatti con le cantanti si fecero più rari, ma la famiglia Corbella conservò un rapporto speciale con Renata Tebaldi, per la quale vennero realizzate nel dopoguerra stupende creazioni su misura, oggi conservate al Museo Tebaldi di Busseto.

Corbella - gioelli di scena ed armi per teatro. Renata Tebaldi con corona e cintura Corbella

Renata Tebaldi (1922-2004) con corona e cintura Corbella nel ruolo di Elsa nel Lohengrin di Richard Wagner. Renata Tebaldi Fondazione Museo, Busseto (Parma)

Corbella - gioelli di scena ed armi per teatro. Pubblicità Corbella sulla rivista “Bigiotteria Made in Italy”

Pubblicità Corbella sulla rivista “Bigiotteria Made in Italy” negli anni ottanta del Novecento

Quando Achille morì in un incidente d’auto nel 1978, il figlio Angelo si ritrovò ad avere le responsabilità dell’azienda. Membro di ABI (Associazione Bigiottieri Italiani) partecipò attivamente all’attività internazionale dell’Associazione. In quegli anni la Ditta Corbella aveva infatti un vasto numero di clienti internazionali (grossisti e distributori) che venivano a Milano principalmente per le grandi fiere di settore.

In prevalenza i mercati erano europei, in particolare francesi, e i gioielli prodotti da Corbella venivano venduti a Parigi nei Magazzini Lafayette sotto altri marchi di distribuzione. Non mancarono anche rapporti con i mercati americani e sudamericani. Angelo fu pioniere dei mercati asiatici. La grande passione per l’Oriente, frequentato fin da ragazzo, lo ha portato alla fondazione nel 1984 di una società per l’importazione, Cathay Import, operante fino al 2002.

A poco a poco la Ditta Corbella abbandonò la produzione della minuteria e i macchinari furono venduti (o meglio donati e probabilmente finiti in Africa) mentre gli stampi moderni confluirono in altre proprietà.

Negli anni novanta Angelo aprì anche tre negozi (a Milano, in corso di Porta Ticinese e in via Zebedia, e a Seregno) dal logo moderno ma dal nome antico Oro Matto e la ditta divenne uno dei maggiori importatori di bigiotteria e minuteria, e del successivo assemblaggio, del nord Italia.

Corbella gioielli di scena. Collier, braccialetto, spille, gemelli

Gioielli di scena: collier, braccialetto, spille, gemelli con strass Aurora Boréale, anni cinquanta del Novecento. Archivio Corbella

In questo senso la Ditta Corbella ha recepito per tempo il grande cambiamento del sistema produttivo della bigiotteria italiana e, non rivolgendosi al mercato del lusso, si è aperta tra i primissimi in Italia all’importazione regolare e alla commercializzazione di merci dall’Oriente.

Per più di trent’anni Angelo è stato protagonista nel settore della produzione e del commercio di bigiotteria viaggiando in tutto il mondo e vivendo in prima persona tutti quei cambiamenti nel sistema produttivo italiano e globale che hanno portato alla fine di un’epoca.

Nel 2007 la sede italiana chiuse definitivamente completando così un ciclo iniziato più di un secolo prima, mentre il lavoro proseguì nelle sedi di Hong Kong e Yiwu fino al 2013, data in cui, per motivi di salute Angelo è fu costretto a cessare ogni impegno lavorativo.

Gioielli teatrali - Disegno di Angelica Corbella

La figlia Angelica, diplomata a Milano in Gioiello all’Istituto Europeo di Design, vissuto dal di dentro gli ultimi anni dell’attività aziendale. Dai Corbella ha ereditato non solo il cognome ma anche manualità, buon senso pratico e grande amore per il bello.

Ora vive in Val d‘Ayas a Champoluc. Ama la montagna e i suoi bambini per i quali crea, con l’ingegno, l’intuito e la passione propria dei Corbella, straordinari accessori e costumi degni del teatro.

A Milano con l’aiuto di studiosi sta ricostruendo l‘Archivio Corbella perché non vada dimenticato il grande patrimonio di famiglia e di storia del Made in Italy.